venerdì 12 dicembre 2008
martedì 9 dicembre 2008
Cina a rischio recessione?
Dopo la guerra dell'oppio, penetrò nel paese un'economia di tipo occidentale, tale connotazione portò allo sviluppo di porti, alla costruzione di ferrovie che garantirono la possibilità di scambiare merci con maggiore celerità. Tutt'oggi, l'economia cinese gioca un ruolo fondamentale nel mercato mondiale essendo divenuta una realtà sempre più competitiva. A partire dalla politica economica introdotta da Deng Xiaoping alla fine degli anni ‘70, l'economia cinese è sembrata svilupparsi con enorme velocità davanti agli occhi di tutti. Il mondo si è perfino allarmato davanti alla crescita della Cina, addirittura si prevedeva una marcia inarrestabile fino al 2020.
Tuttavia la Banca Mondiale ha corretto al ribasso le sue previsioni sulla crescita dell'economia di questo paese che nel 2009 sarà del 7,5% invece del 9,2% previsto. La causa del rallentamento del dragone cinese sarà senz'altro la diminuzione delle esportazioni nei mercati sviluppati, in primis quello americano. Pechino promuove già misure d'emergenza stanziando investimenti pubblici per quasi 600 miliardi di dollari. La recessione economica negli Stati Uniti, la stagnazione europea e l'assottigliarsi dell'economia giapponese, sono dei segni inequivocabili di una recessione economica globale. Molti sono i sostenitori del fatto che la Cina, essendo integrata nell'economia mondiale, debba per forza di cose essere risucchiata nel vortice di questa depressione economica, altri invece parlano di decoupling (sdoppiamento). Gli Stati Uniti non sono l'unico motore immobile dell'economia mondiale, le relazioni tra stati si moltiplicano e quindi la crisi di un solo paese può essere attutita altrove attraverso dei rapporti di mercato estranei alla crisi stessa; l'export può essere indirizzato verso altri lidi. Questo è il decoupling. In sostanza è una formula che va in antitesi con l'effetto farfalla di Edward Lorenz: “Può il batter d'ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?”
Un mercato parallelo è possibile, e gioverebbe anche molto all'Europa, tuttavia fin quando l'economia mondiale sarà scritta in dollari non si può pensare che l'andamento del mercato americano non abbia ripercussioni sul resto del mondo.
Forse sarebbe più corretto dire: "Il batter d'ali di una farfalla a New York può far crollare la borsa a Pechino?” .
martedì 2 dicembre 2008
Crisi finanziaria, un passo indietro.
Al momento attuale invece, ci si appella allo Stato per poter aiutare le banche in crisi di liquidità.
La crisi finanziaria è ormai a livello internazionale. Per scoprirne la causa è necessario fare un salto indietro di circa 8 anni, facendo attenzione a quello che succedeva al mercato immobiliare americano.
La recessione di fatto esiste, sarà ampia e prolungata, e coinvolgerà senz’altro i mercati di tutto il mondo.. Aspettando lo svolgersi di questo nuovo ciclo economico, non ci resterà che assistere a diverse “iniezioni di liquidità”, per sedare i mercati “malati” attualmente più a rischio.
domenica 23 novembre 2008
Si è spenta la voce della sinistra italiana.
giovedì 20 novembre 2008
sabato 18 ottobre 2008
Crack trattative Alitalia
Subito è scattato il plauso tra i dipendenti non appena si è diffusa la notizia. Tra gli slogan, «meglio falliti che in mano a questi banditi».(Nel video)
“Siamo di fronte ad un baratro”, così commenta il premier Silvio Berlusconi, «Le responsabilità di Cgil e piloti sono pesanti. Non vorrei che fosse questa la soluzione che qualcuno si era augurato» . Ma il leader della Cgil Epifani controbatte dicendo che, come il sindacato si è assunto le proprie responsabilità, così tali responsabilità devono essere assunte dal presidente del Consiglio e dall’azienda; e spiega: «È inimmaginabile che il piano di rilancio della compagnia possa avvenire contro la volontà della maggioranza dei piloti e degli assistenti di volo».
Accuse pesanti arrivano invece dall’ex ministro dell’economia Bersani : «Se siamo arrivati fin qui, Berlusconi non cerchi colpevoli. Il colpevole è lui. Purtroppo questo è l'esito di una operazione spregiudicata e irresponsabile che il Governo ha imposto e ha mal guidato».
Il fatto che risulta evidente è che comunque Alitalia rischia veramente di colare a picco, anche se adesso si cerca in tutti i modi di garantire la funzionalità aziendale; gli aerei rimarranno in cielo finché ci saranno i soldi, mentre nel contempo è stato avviato il procedimento per l’ennesima cassa integrazione per i dipendenti già “a terra”.
venerdì 17 ottobre 2008
Inizialmente nato grazie all’inventiva del diciannovenne Mark Zuckerberg, che voleva costituire una rete di comunicazione tra diversi studenti universitari americani, Facebook, al giorno d'oggi è diventato il social network più importante nel mondo.
In parole povere è un sito internet che permette di socializzare con altre persone. Iscriversi è semplicissimo bastano pochi passi, ed una volta inserite le proprie generalità, è possibile riscoprire vecchie conoscenze o trovarne di nuove comunicando grazie ad una funzione bacheca, a messaggi privati o anche grazie ad un'interfaccia capace di visualizzare gli utenti on-line (come il diffusissimo MSN).
Più informazioni riguardo se stessi si inseriscono, più è possibile trovare conoscenze, ad esempio basta immettere anno di nascita ed il nome della propria ex scuola elementare che sarà possibile comunicare con le persone che hanno frequentato nel tuo stesso anno la medesima scuola. Ma non finisce qua...
Il "faccia-libro", così è definito da molti utenti, ha a disposizione anche molte altre funzioni proprie dei Web log, come ad esempio la possibilità di pubblicare foto e video o di formare gruppi. Quest’ ultimi funzionano come dei veri e propri forum, dove è possibile condividere opinioni rispetto ad una determinata tematica.
Insomma, specialmente per i giovani, Facebook è diventato ormai un “must” per la comunicazione nel web.
sabato 11 ottobre 2008
Questo è il comunicato ufficiale diffuso al termine del vertice di Washington. Ecco i 5 punti d'azione che hanno stabilito i"good fellas" del G7 per affrontare la crisi finanziaria a livello mondiale.
Primo punto. Al primo punto il G7 si dice d'accordo a "prendere azioni decisive e usare tutti gli strumenti disponibili per sostenere sistematicamente istituzioni finanziarie importanti e prevenirne il fallimento".
Secondo punto. "Compiere tutti i passi necessari per scongelare il credito e i mercati monetari e assicurare che le banche e le altre istituzioni finanziarie abbiano ampio accesso alla liquidità e alla raccolta".
Terzo punto. "Assicurare che le nostre banche e altri importanti intermediari finanziari, se necessario, possano raccogliere capitale da fonti sia pubbliche che private, in ammontari sufficienti per ristabilire la fiducia e permettere loro di continuare a finanziare privati e aziende".
Quarto punto. "Assicurare che i nostri programmi di garanzia sui depositi siano robusti e adeguati cosicchè i risparmiatori continuino ad avere fiducia nella sicurezza dei loro depositi".
Quinto punto. "Compiere azioni, dove serve, per far ripartire i mercati secondari dei mutui e delle altre attività cartolarizzate".